sabato 27 settembre 2008

una conchiglia...



Sveglia alle quattro, vedo sorgere l’alba e le rivolgo un sorriso. Mi desto dal torpore cercando conforto in una doccia, stanchezza non si lava, candeggina non funziona. Non voglio svegliarmi, non voglio alzarmi, non voglio partire… Preparo la mia borsa in cinque minuti. Colazione mentre i minuti osservano il mio da fare. Il volo parte alle sei. Indosso la formalità e monto in macchina verso l’aeroporto.
Mi attende la proposta di un nuovo incarico, già sento il peso di un'altra responsabilità. La riunione prevede un mio intervento, un timore mi assale, quello di non essere all’altezza… o forse quello di non volerlo proprio. Arrivo a destinazione, ottima l'accoglienza… Mi sento sicura ma allo stesso tempo fuori luogo. Accetto la proposta e gli auguri si perdono… non mi servono. Ho scelto per volontà non per imposizione…sento quasi fastidio. Cena formale, sorrisi che non sento…Notte in albergo, gioco con la pulsantiera del letto ma sento l’ambiente asettico…Voglia di tornare a casa.
Questa volta in nave… indosso una maglia che sa di Te e mi ritrovo da sola sul ponte…una tristezza infinita pervade la mia anima. Fortunatamente sarò in ufficio in perfetto orario…con il mio mare accanto. Penso che se mi avessero imposto qualcosa non avrei accettato… Amo il mio lavoro e non mi spaventa mettermi in gioco…
La notte è lunga…la cabina mi sta stretta, mi assalgono gli acari…esco a fare due passi lungo corridoi infiniti ma familiari. Il mio pensiero va a Te… voglia di correre a per di fiato sulla riva e sfinirmi del tutto. Osservare una stella… pensare che è bella, vederci il tuo volto. Ti scriverei sulla pelle, ma non posso. Sotto coperta…vestita solo di baci e mani oltre mare. Tribale ma vero il mio silenzio libero in attesa. Da lupa mi bagno con l’acqua nel fiume della tua piena. Da aquila parlo al vento che risponde forte…il mio maestrale. Infreddolita ti mando un bacio che sa di tutto. Porto sempre con me una conchiglia…la tengo stretta è come se ti toccassi. Sento il desiderio di baciarti ovunque…Avverto il profumo della tua passione…ricordo la promessa che ti ho fatto… Vincerò la paura del volo, come un aquila sorvolerò i deserti rocciosi…Sento piano la tua voce…mi sussurri la tua voglia di me. Sbatti le tue ali e vieni da me…irrealizzabile un sentire. Il tuo desiderio di sentirmi parlare, parlare, e parlare per poi chiudermi la bocca con la tua anarchia. Ho quasi dimenticato la levataccia del mattino precedente…mi stendo su una poltrona…tenendo stretta la mia conchiglia. Ho visto sorgere la luna...vedo nascere il sole.
Al lupo che è in Te...Ovunque.

venerdì 26 settembre 2008

secondo lei...


Secondo Lei qual è la migliore preparazione intellettuale per un aspirante scrittore?

“Diciamo pure uscire di casa e impiccarsi, perché scrivere bene è quasi impossibile. Poi se qualcuno lo stacca dalla corda, allora, per tutta la vita il poveretto dovrebbe costringersi a scrivere al meglio. Ma almeno avrà la storia dell’impiccagione con cui cominciare.
Leggete quel che volete, di quel che ho scritto, ma solo per il piacere di farlo. E se ci trovate qualcosa, è perchè l'avevate dentro dentro di Voi prima di cominciare la lettura."
Ernest Hemingway

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Dedico queste parole scritte a chi talvolta mi detesta, a chi si commuove leggendo alcuni versi, a chi sorride per come scrivo...a chiunque si soffermi per un secondo sulla mia riva e ascolta il suo sentire...

giovedì 25 settembre 2008

martedì 23 settembre 2008

quale gloria nella vendetta...



Dopo quasi Trent'anni Mamoiada rivive il suo incubo peggiore, quello della faida.
Ridente paesino di collina... fra le case, l'imponenza della chiesa di Nostra Signora di Loreto, anime 2.700 circa.
Lui aveva solo 23 anni e ha subito un processo barbaricino. Anno 2008 corrente mese.
Mi chiedo per quale motivo un uomo si senta in diritto di togliere la vita ad un altro uomo... Io non concepisco a prescindere tutto ciò. Sento un grande dolore ogni qualvolta succede questo. Mamoiada e le sue splendide tradizioni... il fascino delle sue maschere... magia delle sue tradizioni. Gente splendida, accogliente e per nulla banale... Ma allora perché?
Con la mente ritorno indietro con il tempo... quando da ragazzina incuriosita volevo capire la storia, l'origine di quel sentire. Penso all'astio mai sopito fra pastori e contadini... Fra chi coltivava la terra e chi l'animava allevando bestiame...
Grandi lavoratori da entrambi le parti... ma spesso bastava che un gregge di pecore sconfinasse su un terreno coltivato... quei muretti a secco mai abbastanza alti da impedirlo... Il lavoro del primo diventava vano senza il controllo del secondo. Passi la prima, forse la seconda... poi il morto ammazzato. La faida nasce da qui... intere famiglie nella nostra Barbagia sono finite in un vortice sanguinoso per difendere il prodotto del loro lavoro... esisteva un codice che difendeva donne e bambini... non regole scritte... ma regole parlate! La figura del balente prendeva forma... ma sul sangue scuro di chi? Di quanti? ... di tanti. Ho avuto modo di conoscere certe realtà, ma essendo nata in città...non sono mai riuscita a capirle fine in fondo. Non riesco ad andare oltre la mattanza del macello, che da bambina, nelle mie visite in paese... mi spaventava a morte. Sentivo prima il rumore delle gambe rotte di una mucca e poi... Ma non ho mai compreso l'uomo con il fucile puntato, mirato su un altro uomo... Questo mai. Oggi sono un po' più grande e continuo a non capirlo... o forse lo capisco ma non lo condivido... Tante cose sono cambiate... anche i codici parlati non hanno più un senso... Dopo tre decenni Mamoiada brucia ancora per il dolore di una Madre e di un Isola. La mia Condanna volutamente espressa e sentita verso una forma di giustizia "fai da te"... Basta con i rancori mai sopiti in nome di un ingiustizia da vendicare nel sangue. Anno 2008 corrente mese.

ps chiedo scusa ma di più non riesco a scrivere, ringrazio fin da ora chi fra Voi volesse esprimere la sua opinione...

domenica 21 settembre 2008

per Te...



Per Te che sei parte di ciò che desidero
per Te che quando io ci arriverò
per Te che ti porto dentro
per Te che non ti ho mai avuto
per Te che mi fai morire mentre ti parlo
per Te che i tuoi baci sono stille di Te
per Me che li tocco con le mani...
per te che i miei piedi nudi
per Te che i miei confini
per Te che gli abissi sconosciuti
Per Te che non è superficie
Per Te che disegni oceani su di me
per Te che la luce è acqua.
per Te che i tuoi baci sono stille di Te
per Me che li tocco con le mani...

venerdì 19 settembre 2008

giovedì 18 settembre 2008

tempi...



Ci sono i giorni nei quali il mio io... viene sempre dopo.
Ci sono i giorni nei quali io ... ci arrivo sempre tardi.
Ci sono attimi in cui non riesco a sentire il suono delle parole di chi mi parla...
Ci sono attimi in cui ho un disperato bisogno di quel rumore ma qualcuno tace.
Ci sono frazioni di attimi in cui il mio sorriso arriva puntuale.
Mi domando da quale arcano dipendano i miei tempi... e non ho fretta!

domenica 14 settembre 2008

l'arrivo di ...

Corro svelta verso l’aeroporto…piove continuamente. Penso che Rachele non troverà il tempo che aspettava. Non so perché… questa volta è stata via un mese, so soltanto che andava in montagna quest’anno… Mentre mi avvicino alla sala d’aspetto mi sento perduta…difficilmente io prendo un aereo, e tutta quella gente che aspetta mi prende il fiato… Durante l ‘attesa bevo un caffè…mentre mi allontano ho la sensazione che qualcuno mi guardi… Il cassiere, signorina ! Azz… non avevo pagato... tante scuse e grande imbarazzo.
Inizio a scorgere i volti di chi arriva… vestita di mille colori, non poteva che essere lei… Rachele si materializza serena e felice di rivedermi … io anche.
Ha i capelli raccolti in mille treccine, un golf variopinto e un jeans scolorito, scarponi color marron bruciato… La osservo sorridente, mentre io indosso la formalità di tutti i giorni. I miei capelli ordinati, il mio viso che sa ancora di sole, il mio stesso profumo… ci fanno sembrare molto diverse, forse lo siamo sempre state. La libero dalla valigia e la invito a salire in macchina… Mi dice che ha provato spesso a chiamarmi mentre stavo in vacanza… le rispondo che il mio cellulare era rigorosamente spento… lei mi dice che il suo non lo era. Ha un profumo speziato che non conosco… il suo viso è colorato come il mio. Le chiedo finalmente dove è stata… la mia curiosità si infrange sulla sua pacatezza… mi risponde con calma, mi dice… che ne pensi di una cenetta al pub e nel mentre ti racconto? Non volevo andare al pub… non formalmente vestita… ma alla fine accetto, penso che infondo devo fregarmene e pazienza a chi penserà ….ma da dove viene questa?
Mentre percorro a ritroso la strada per l’aeroporto vengo ripresa da Rachele, che mi chiede di alzare il piede dall’acceleratore… annuisco e sollevo il piede. Arriviamo al pub, lei saluta i suoi colleghi e io prendo posto a tavola… la mia fame è tanta. Divoro senza rendermene conto un hamburger ripieno di non so cosa… le nostre Adelscott non potevano mancare… anche se mi sento sbronza di stanchezza lavorativa… esageriamo, infondo era da un po’ che non ci si vedeva… ho la mente persa nel fumo del fritto… Rachele racconta di un posto bellissimo immerso nella natura su in montagna… mi parla di acqua sorgiva, di latte fresco, di fiori dal profumo intenso, di essenze a me sconosciute, di erbe aromatiche e curative, di caprette… Io penso a quelle di Heidi, a quelle che fanno ciao….!!! Rachele continua a parlare… mando giù altra birra. Si sofferma su un nome… mi dice di aver condiviso con Lui giornate splendide… le chiedo se si è innamorata “ lassù in montagna”… mi risponde… Elsa amo tutto ciò che faccio… Cazzo è un modo per non rispondermi! Non so se parla la Adelscott o Elsa in quell’istante… Mi risponde serafica, lo adoro… per me continua a non essere una risposta... Mi porge alcune essenze che mi ha portato in dono, originale ma non troppo me ne verso diverse gocce sul collo… ancora un po’ e stramazzo sul pavimento! Lei sorride e mi dice che basta una sola goccia per sentire l’aroma… in quel momento mi sento un idiota… Le sorrido nonostante il mio stomaco… E’ alquanto rilassata e inebriata dalla birra anche lei… Mi chiede del mio mare… le racconto delle mie immersioni, delle escursioni in canoa… di quel colore che mi pervade quando sento il suo nome… Questa volta è lei a chiedermi se sono innamorata… Le rispondo che non lo so. Penso che almeno la mia è una risposta… lei mi osserva e con aria angelica mi chiede… ma quando ti lascerai andare? Tentenno nel darle una risposta… mi piace molto, ma… l’amore… A questo punto è lei che mi ferma… Elsa ti va di andare sulla spiaggia? Le sorrido… le candele che al pub illuminavano a stento i nostri visi erano solo un ricordo… Adoro la luce tremula delle candele ma in altri contesti o meglio altri campi (quelle sapevano di camposanto!)…Mentre arriviamo sulla spiaggia…urlo “ Fan culo al nonno di Haidi”! Rachele ride di brutto … Si spoglia delle vesti di montagna e prima di me si fionda in acqua! Urlo ancora...Rimani dove si tocca !

sabato 13 settembre 2008

ho visto...



Io ho visto il mare baciato dal cielo…
Una luce squarcia il grigio piombo
il vento mi graffia il viso.
La mia curiosità è tanta,
vengo verso te.
Amo da sempre la tua inquietudine
Dovrei fare la danza del sole…
ma io ho visto il mare baciato dal cielo…

giovedì 11 settembre 2008

sette anni fa...




" Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non si fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. Ma non c'è più. "
T.T.

martedì 9 settembre 2008

shok for me...



ABBIATE IL CORAGGIO DI ANDARE FINO IN FONDO...

lunedì 8 settembre 2008

giovedì 4 settembre 2008